sabato 13 giugno 2015

#SalTO15 - Questa volta c'ero anche io

Il tempo passa e io nemmeno me ne accorgo.
Con un ritardo davvero imbarazzante, perchè non parlarvi della mia esperienza al Salone del libro della mia amata Torino?


Con coraggio e una fede quanto mai forte, il 14 maggio 2015 mi sono addentrata nel santuario del lettore, per la prima volta.
Si sa, la prima volta non si scorda mai.

Si entra con il portafoglio semipieno (ma chi se la beve, studentessa fuori sede) e si esce con  tante borsette pesanti e ... al verde. Ma ci va bene così, anzi con orgoglio sventoliamo al mondo il nostro bottino. Siamo lettrici, che ci volete fare.

Dico siamo, sì, perchè in buona compagnia, le cose si fanno meglio.
Ed è anche per questo che il mio entusiasmo è rimasto intaccato dagli stand fuori tema di corsi your magister - che dopo quattordici anni di studi vogliono insegnarmi come sottolineare un libro di testo - dalle vesciche ai piedi, dalle spalle lussate per le borse di libri troppo pesanti e dal torrido clima tropicale. 
No, non mi sono fatta rubare il sorriso nemmeno dalla malefica app malfunzionante, o meglio dalla mia incompetenza nell'utilizzarla adeguatamente.

Tra amiche libromani ci si intende parecchio.
Non ho dovuto giustificare gridolini imbarazzanti, corse repentine verso il Sacro Graal, acquisti compulsivi, ore a contemplare chicche letterarie niente male.
Non vi neghiamo un primo spaesamento davanti ai padiglioni del Lingotto; per intenderci alcune domande ci sono sorte spontanee più volte da dove partiamo? Cosa vogliamo vedere più di tutto? Ma soprattutto quanto reggeranno i nostri piedi?
Non ci sono risposte a queste domande miei cari, o almeno noi abbiamo preferito farci largo tra la folla (ancora esigua, in fondo era solo il primo giorno), mosse dal nostro fiuto di buona carta e buon inchiostro. E non siamo rimaste deluse, nossignore
Per intenderci il nostro SalTo è stato un dolce smarrirsi tra la miriade di stand, alla scoperta di piccole meravigliose case editrici come la minimun fax, su cui ho sbavato per ore annotandomi titoli e soprattutto ammirando le loro meravigliose, originalissime magliette (le quali prima o poi saranno tutte, e dico tutte, mie).

Ho spulciato tra i cataloghi Neri Pozza, Tunuè e Fazi rimanendo estasiata dalle loro proposte e specialmente dalla loro cordialità e dal calore trasmesso nell'approccio con gli esigentissimi lettori. Ancora bramo la graphic novel  Beowulf edita, appunto, Tunuè. 



In avanscoperta ci siamo addentrate allo stand Libraccio, consapevoli delle lotte intestine a mano armata che avrebbero potuto travolgerci senza farci uscire vive. Ma da intrepide eroine che siamo, ci siamo immerse per ore in remainders e libri usati di ogni genere, accaparrandoci cospicui tesori.
Sì, perchè ho scoperto che al Salone in realtà vi sono davvero, davvero pochissimi sconti o promozioni, con mio grande dispiacere. 
Ma d'altra parte il Salone è una meravigliosa vetrina in cui farsi conoscere attraverso incontri diretti con il pubblico tramite autori ed esperti, e stand appetitosi alla vista, curati nel dettaglio. 
Diecimila passi su S-health dimostrano la passione che abbiamo messo in questo lungo, estenuante e appagante pomeriggio a Lingotto Fiere.

Ma non è tutto, perchè il al Salone ci sono tornata, la domenica, con il mio principe azzurro (il quale devo ancora ringraziare per essersi catapultato in un mondo folle e inconcepibile ai suoi occhi).


Ultimo giorno dell'evento, conseguente folla appicicaticcia e soffocante in ogni dove, ma con un pizzico di orientamento in più.
Il mio secondo giorno è stato dedicato ai particolari, all'ammirazione e ad acquisti più pacati (non sono ancora la finanziatrice diretta del mio essere, sob), con quella tipica nostalgia che cresce con la consapevolezza che tutto sta per finire.
Tra meravigliose borse di tela, Adelphi scesi dal cielo per rendere la mia vita migiore e miseri hot-dog, la mia esperienza al Salone del Libro di Torino duemilaquindici si è conclusa.

E qualche pentimento c'è.
Sarà per colpa della mia inesperienza, ma mi sono persa comunque tantissime occasioni. Zero incontri, ma che diamine, non sapevo nemmeno da che parte iniziare! Mi sono pure fatta fregare da sotto gli occhi Villette di Charlotte Bronte al 50% alla Fazi (che diciamocelo, ha il primato di casa editrice con più promozioni!) e non ho nemmeno dato una sbirciatina al Vecchio Editore.
Ma tutto sommato considero questa mia prima esperienza al Salone come un'infarinatura per gli anni a venire. Ah, tanto io da qui per i prossimi cinque anni non mi muovo mica.


Consapevole di aver fallito miseramente nel descrivervi cos'è stato davvero per me il #SalTO15, colgo l'occasione per ringraziare il mio amore per essere venuto senza pensarci troppo da Milano (sono viziata, lo so), Monica, per essere diventata la mia amichetta di letture preferita, e infine Daniela e Lucia per aver ritagliato del tempo per incontrare questa neo torinese sbadata che vi pensa sempre nonostante la distanza!
Avete reso tutto più speciale.


Claudia, La giovane Libraia.

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